Non dirlo a nessuno
L’infertilità si può curare: sono milioni infatti i bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita. Nonostante questo le Donne sentono di avere qualcosa che non va se ricorrono alla scienza per realizzare il sogno di avere un figlio e spesso decidono di nasconderlo.
Quello che succede di solito alle donne è di sentirsi dire: rassegnati bisogna accettare quello che Dio o la Natura ha deciso; che l’ovodonazione è inaccettabile perché il figlio non sarebbe veramente tuo; di rilassarsi perché se non ci pensi il problema si risolverà…
Quando ti imbarchi nella battaglie contro l’infertilita fai i conti con i pregiudizi, i luoghi comuni, i sensi di colpa.
La maternità è sempre giudicata, tutti si sentono in diritto di dire la propria opinione in modo spesso superficiale e insensibile facendo sentire la donna non compresa e colpevolizzata.
Ed è forse questo il motivo per cui in Italia si parla poco e male di infertilità. Eppure nel 2009 l’infertilità è stata riconosciuta dall’OMS come una patologia, al pari dei tumori e del diabete.
Ma allora perché se hai un tumore vai dall’oncologo, se hai una carie dal dentista ma se sei infertile ti devi rassegnare?
Si da ancora per scontato che fare figli sia un processo automatico e se qualcosa non funziona, si mette sotto accusa la donna.
Oggi al mondo sono circa 4 milioni i bambini nati con la procreazione medicalmente assistita. In Italia nel 2021 ne sono nati 16625. Ma quante coppie parlano apertamente di essere ricorse alla fecondazione assistita? Si fa ancora molta fatica a raccontare che quella maternità è stata possibile grazie alla medicina.
È questo è dovuto ad una storia femminile del percepirsi come difettose, al dolore del sentirsi diversi, al ricordo di periodi difficili e dei fallimenti. Bisogna lavorare nel migliorare l’accoglienza e la cura di chi affronta l’infertilita, nell’abbattere la colpevolizzazione.
Le parole sono spesso macigni che possono colpire duro. Sono spesso proprio le donne a non capire. Proprio chi conosce la gioia infinita di un figlio non è in grado di comprendere il dolore di chi per anni si è immaginata mamma ed ha paura di non diventarlo mai. Spesso vengono giudicate non come donne determinate ma ossessionate, come chi vuole forzare a tutti costi la natura.